Dal Comitato per la salute e l’ambiente di via Tre Denari e dintorni riceviamo e pubblichiamo.
“Si è svolta ieri 1 Marzo 2017 la visita della Commissione Ambiente del Comune di Roma presso l’impianto di compostaggio AMA di Maccarese, che come noto, oltre a gestire le 30.000 tonn/anno previste nell’autorizzazione, funge da centro di trasferenza per oltre 110.000 tonn/anno di rifiuti organici di Roma che transitano per poi essere spediti verso il nord italia. Alla visita ha partecipato anche l’Ass.re all’ambiente del Comune di Roma Pinuccia Montanari ed il Capogruppo M5S capitolino; non hanno partecipato alla visita i Consiglieri capitolini facenti parte dell’opposizione in quanto in disaccordo sul metodo utilizzato dalla maggioranza per la convocazione.
I numerosi Cittadini intervenuti hanno colto l’occasione per ribadire all’Amministrazione romana che 7 anni di trasferenza possono bastare, che il traffico enorme di mezzi pesanti (circa 70 mezzi al giorno) che passano a meno di 2 mt dalle case (e che si sommano all’autostrada ed alla ferrovia che sono sull’altro lato delle case) causano problemi gravi di inquinamento acustico e dell’aria, continue vibrazioni, sversamenti di percolato, puzze, una miscela che d’estate peggiora e che rende impossibile una vita normale, che costringe tutti a vivere con le finestre sempre chiuse. Un inferno certificato e timbrato da un’autorizzazione regionale del luglio 2015 valida per altri 10 anni.
I Cittadini hanno richiesto a gran voce alle istituzioni presenti sia quelle romane, sia l’Ass.re all’ambiente del Comune di Fiumicino ed al Presidente della Commissione Ambiente, e lo faranno ancora presente all’Ass.re regionale Buschini che parteciperà ad un’iniziativa del PD a Maccarese il 9 c.m., che quest’AIA era vincolata ad un concetto di temporaneità espresso nel verbale della conferenza dei servizi, in dipendenza della costruzione dell’ecodistretto di Rocca Cencia, un impianto che l’attuale amministrazione romana ha bocciato, pertanto si ritiene questa AIA decaduta e si richiede una nuova conferenza dei servizi.
I Rappresentanti dell’amministrazione capitolina hanno dichiarato che non si procederà al raddoppio dell’impianto di Maccarese (che ricordiamo essere all’interno della riserva naturale statale del litorale romano) e che le attività di trasferenza cesseranno non appena pronti gli impianti che saranno previsti nel piano che l’amministrazione è in procinto di varare entro poche settimane, si parla di un piano che coprirà l’arco temporale 2018-2021.
Eppure la soluzione proposta dai Cittadini è a portata di mano, è fattibile, si tratta di rendere operativa la soluzione logistica che AMA ha adottato nel periodo di chiusura dell’impianto per ristrutturazione (Ottobre-Novembre 2016). E’ quindi una scelta politica e non tecnica, si tratta di venire incontro al gran disagio che i cittadini sopportano da 7 anni oppure fare orecchie da mercante.
La “presunta” diminuzione di 70 tonn/giorno di trasferenza che l’Amministrazione romana ha dichiarato essere stata attuata non è percepita dai residenti (a tal fine l’amministrazione di Fiumicino chiederà formalmente ad AMA i registri di carico/scarico dell’impianto per verificare la veridicità di tali affermazioni) e comunque sarebbe un palliativo in quanto diminuirebbe i transiti dei mezzi pesanti forse di 10-11 mezzi al giorno, nemmeno 1 all’ora. Francamente sconcertante.
Il bilancio della giornata dal punto di vista dei cittadini è assolutamente deficitario, l’attuale amministrazione romana conferma l’impostazione della precedente, in assoluta continuità, AMA (che fattura oltre 700 mln di euro l’anno) non cerca nemmeno una diversa soluzione (l’ultima gara svolta per trovare una locazione idonea è stata fatta anni fa dal duo Fortini/Fiscon) ed Ama potrà continuare a scorrazzare per Maccarese indisturbata, la trasferenza continuerà fino a che i nuovi impianti previsti non saranno pronti, e per esperienza nel Lazio, se va bene, si può pensare ad almeno 2 anni dall’inizio dell’iter autorizzativo.
La lotta continua, i Cittadini metteranno in campo altre iniziative a tutela della salute, dell’ambiente, del diritto ad una qualità della vita quantomeno sufficiente, anche a livello legale. Non ci arrendiamo, non ci spaventiamo, non ci intimidiamo, auspichiamo ulteriori azioni di contrasto da parte dell’Amministrazione di Fiumicino (che ha comunque la grave colpa di aver purtroppo per anni digerito senza obiettare le decisioni della ex Provincia di Roma), sia a livello locale sia a livello di Città Metropolitana che a livello regionale”.