Già sul piede di guerra la Codacons, che si dice pronta a ricorrere al
Tar in caso di aumento, ma molto dura è stata anche la presa di posizione
espressa dall’Ibar, l’associazione che riunisce 78 compagnie aeree presenti in
Italia, per la maggior parte con scalo a Fiumicino. “Ormai il percorso taxi da
e per l’aeroporto sfiora le stesse tariffe aeree – afferma in una nota l’Ibar –
questo aumento finirebbe per danneggiare tutta la filiera del turismo; tutti
gli attori del settore, i vettori, gli
alberghi, i ristoranti, gli stessi tassisti hanno registrato hanno
registrato pesanti perdite a causa della recessione globale, ma tutti devono
collaborare per contenere i costi e per risollevare il settore”. In risposta alle polemiche, prende tempo
l’assessore alla Mobilità del comune di Roma Sergio Marchi: “ La decisione
verrà presa entro la fine di febbraio, cercando un giusto compromesso tra le
esigenze degli utenti e la richiesta della categoria”. Ma anche dal comune di Fiumicino
arrivano le prime prese di posizione. Secondo il consigliere comunale di
maggioranza William De Vecchis, “Prima di prendere una decisone definitiva
sull’aumento delle tariffe taxi, siamo dell’opinione che l’assessore alla Mobilità
di Roma Sergio Marchi debba incontrare tutte le categorie lavorative coinvolte;
da parte nostra non possiamo che prendere in considerazione le preoccupazioni
del Codacons e dell’Ibar nel ritenere inopportuno l’aumento della tariffa. Inoltre,
essendo interessato anche il sedime aeroportuale, crediamo sia oltre che necessario anche
opportuno un coinvolgimento diretto del consiglio comunale di Fiumicino,
secondo quanto stabilito dalla legge 422/97 che prevede l’obbligo dei Comuni
limitrofi agli aeroporti di stabilire di concerto le tariffe del servizio taxi.
Seppur contrari all’aumento, rimaniamo
disponibili ad un costruttivo dialogo con L’assessore Marchi per trovare una
soluzione che sicuramente non è legata all’aumento tariffario ma alla lotta
seria all’abusivismo e al miglioramento del servizio”.