Rimango basita di fronte all’ennesima provocazione di Ryanair pronta, secondo quanto dice, di voler abbandonare l’aeroporto di Fiumicino a causa delle attuali tariffe. I manager della compagnia dimenticano o fanno finta di non ricordare che parliamo dell’aeroporto che, con tutto rispetto, serve Roma una delle città più importanti al mondo, il principale del Paese. Non uno scalo di secondo livello o regionale dove sarebbe giusto che le low cost operassero. 

Lo denuncio da sempre: quello che accade a Fiumicino è un unicum. I low cost in Italia e in Europa non operano negli scali principali. Sono anni che chiediamo uno scalo nel Lazio per queste compagnie. È stucchevole che oggi Ryanair, facendo finta che questa non sia un’anomalia, chieda l’eliminazione dell’addizionale comunale mettendo sul piatto della bilancia i posti di lavoro. 

I lavoratori aeroportuali di Fiumicino a causa della concorrenza sleale che ormai la fa da padrona negli anni hanno dovuto sottostare a un sempre più crescente livello di precariato e subire un crollo dei loro salari. Si lavora di più e si guadagna di meno rispetto a trenta o quarant’anni fa. E la causa è proprio la presenza delle low cost. 

Michela Califano, consigliera regionale del Pd Lazio