Caro direttore, ho saputo che quest’anno la festa in onore a Sant’ Antonio non ci sarà “per motivi di sicurezza”. Possiamo sapere noi cittadini di Maccarese, quali sono questi gravi motivi di sicurezza che impediscono che si faccia la festa?
Ettore Bortolin
Caro Ettore, abbiamo girato la domanda al Comitato che ogni anno organizza la festa. Hanno subito risposto che il problema nasce dalla circolare sottoscritta dal ministro Minniti e dal capo della polizia Gabrielli che ha dato una forte stretta alle normative richieste agli organizzatori. Nuove esigenze legate sì alla sicurezza, al terrorismo etc, ma anche agli incidenti di Torino quando, in occasione della trasmissione della finale di Champions la scorsa estate si scatenò il panico tra la folla che ha provocato un morto e centinaia di feriti. La circolare inviata a tutte le prefetture, questure, comuni e introduce requisiti inderogabili per tutti gli organizzatori di eventi. “Norme così stringenti che in certi casi sei costretto a desistere dall’organizzare l’evento”, commentano dispiaciuti i membri del Comitato della Festa di Sant’Antonio.
Ecco solo qualche esempio: “regolare e monitorare gli accessi, percorsi separati di accesso all’area e di deflusso del pubblico, con indicazione dei varchi, piani di emergenza e di evacuazione, anche con l’approntamento dei mezzi antincendio, predisposti dall’organizzatore dell’evento, con esatta indicazione delle vie di fuga e correlata capacità di allontanamento in forma ordinata; suddivisione in settori dell’area di affollamento, in relazione all’estensione della stessa, con previsione di corridoi centrali e perimetrali all’interno, per le eventuali emergenze ed interventi di soccorso; piano di impiego, a cura dell’organizzatore, di un adeguato numero di operatori, appositamente formati, con compiti di accoglienza, instradamento, regolamentazione dei flussi anche in caso di evacuazione, osservazione ed assistenza del pubblico; spazi di soccorso, raggiungibili dai mezzi di assistenza, riservati alla loro sosta e manovra; previsione a cura della competente dell’emergenza e urgenza sanitaria, di un’adeguata assistenza sanitaria, con individuazione di aree e punti di primo intervento, fissi o mobili, nonché indicazione dei nosocomi di riferimento e loro potenzialità di accoglienza e specialistica…”
E questi sono solo alcuni degli accorgimenti richiesti che hanno fatto desistere l’organizzazione anche per gli eventuali costi impossibili da sostenere per una festa parrocchiale.
La redazione