La campagna di sensibilizzazione della ASL Roma 3, open days, inviti ai dipendenti dell’Azienda, disponibilità del Poliambulatorio in via Coni Zugna a Fiumicino ed esito nel Fascicolo Sanitario Elettronico
Solitamente accade che nei periodi di vacanze, estive o invernali, la donazione di sangue sia carente. Dunque è bene, nel primo mese del nuovo anno, tornare alla buona abitudine della donazione. Un monito non solo per chi lo fa già periodicamente, ma anche per nuovi possibili donatori. Proprio per questo, il Servizio Immunotrasfusionale (S.I.M.T.) dell’Ospedale Grassi di Ostia, diretto dal Dott. Luca Mele, è pronto a ripartire con entusiasmo con diverse iniziative work in progress per i primi mesi del 2023.
Sebbene il distretto di ASL Roma 3 risulti già molto attivo in quanto a donazione del sangue, grazie alla sinergia tra presidi ospedalieri e associazioni del territorio come l’associazione “Donatori Volontari Amici del Grassi”, “Croce Rossa Italiana”, “Fratres” e “Avis Comunale Roma”, i dati a conclusione dell’anno 2022 non sono così incoraggianti. Si è osservata una generale diminuzione della donazione in tutta la Regione Lazio, con un calo del 5%; mentre nell’area di competenza dell’ASL Roma 3 è stato rilevato un calo del 3% circa, rivelandosi in ogni caso un territorio molto ricettivo.
Nel mese di gennaio 2023, ci sono stati due open days, mercoledì 7 e mercoledì 21, per promuovere la donazione e raggiungere sempre più donatori: la donazione del sangue potrà essere effettuata anche presso il Poliambulatorio ASL Roma 3 in via Coni Zugna nel distretto di Fiumicino, oltre che presso il S.I.M.T. al primo piano dell’Ospedale G. B. Grassi di Ostia, dove è possibile donare tutti i giorni dalle 8.00 alle 11.00.
Tra le novità da lanciare nei primi mesi del 2023 – rivelate dal Dott. Mele – vi è quella della campagna di sensibilizzazione interna per i dipendenti dell’Azienda Sanitaria: sono previste delle giornate di donazione rivolte esclusivamente ai dipendenti di ASL Roma 3, per coinvolgere il personale sanitario, sfatando la falsa credenza secondo cui i sanitari, essendo più spesso esposti o a rischio di contaminazione, non possano donare il sangue. Di conseguenza, si verifica la loro autoesclusione dalla donazione: ben 2.000 dipendenti possono essere in realtà potenziali donatori.
Inoltre, tra le altre iniziative, si prevede di riportare l’esito degli esami del sangue per ogni donatore direttamente sul proprio Fascicolo Sanitario Elettronico, uno strumento digitale disposto dal Ministero della Salute per tracciare e consultare tutta la propria vita sanitaria, senza che il donatore attenda che l’esito arrivi per posta. Una modalità per ottimizzare i tempi di comunicazione tra il Centro Trasfusionale e il donatore, oltre a essere un’azione più ecosostenibile.