La sanificazione è un intervento di pulizia che ha avuto l’apice del suo successo, cioè è diventato noto e famoso, durante la pandemia. Il Covid ha ricordato che proprio le pulizie negli ambienti, specialmente in quelli che sono continuamente usati da tante persone, c’è una grande quantità di virus. Le peggiori malattie ad alta carica virale si sono sviluppate direttamente nei luoghi più sporchi.
Possiamo citare la peste, il colera o la tubercolosi, debellate oggi grazie ad una grande attenzione alla pulizia e soprattutto agli interventi sanificanti. La sanificazione era usata, prima del 2020, in alcuni ambienti, come ad esempio luoghi ospedalieri, cliniche, laboratori di analisi oppure in luoghi alimentari e farmaceutici. Infatti essa era fondamentale per mantenere i luoghi di lavoro degli alimenti e della gestione di principi farmaceutici puliti, cioè non inquinati da parte di batteri o virus.
Oggi la sanificazione invece è importantissima per tutti, sia negli ambienti pubblici che in quelli privati. Tra l’altro è importante la Sanificazione uffici, cioè ambienti di lavoro dove però ci sono anche incontri con clienti e quindi con il pubblico.
Ovviamente è normale diversificare gli interventi in base alla tipologia di ufficio. Per esempio ci sono gli uffici pubblici, dove c’è una grande quantità di persone che vi entrano, e quelli che sono usati solo dal personale in modo specifico.
PULIZIA, DETERSIONE E RISCIACQUO
Nella sanificazione, in generale, si usano interventi che si susseguono per arrivare poi ad un’azione anti virucida totale. La prima cosa che si deve fare è una pulizia totale per quanto riguarda le polveri e sporco che è solido. Infatti in questo modo è possibile eliminare quegli elementi che tendono a creare un deposito notevole di sporcizia e quindi di microrganismi patogeni.
Dopo l’eliminazione delle polveri e necessario fare una detersione, cioè si deve lavare. La detersione avviene in base al tipo di superfice da lavare e di materiali. Il legno, ad esempio, deve essere pulito con dei componenti che sono appunto studiati per rimuovere le polveri e nutrire il legno. Per i pavimenti, quando sono in piastrelle smaltate, si può usare la candeggina oppure qualche elemento sterilizzante. Ovviamente una ditta specializzata sa come comportarsi.
In seguito alla detersione si effettua poi il risciacquo. Infatti è importante eliminare totalmente i saponi che possono poi, nel giro di qualche giorno, attrarre le polveri e quindi diventare un elemento di sporcizia grave. L’eliminazione dei saponi consente quindi di avere una superficie perfettamente detersa.
Disinfezione e intervento con vapore
Tale intervento non termina qui, occorre infatti fare un ultimo lavoro a base di vapore acqueo, quindi sfruttando l’alta temperatura, oppure con ozono. La candeggina e l’alcool denaturato sono altrettanto validi, ma occorre fare attenzione. Infatti la candeggina non si può usare sui mobili perché li scolorisce e unitamente non si usa sui marmi poiché la sua forza reagente e pulente rischia di macchiare, in modo indelebile proprio le sue superfici.
Dunque l’intervento che avviene con il vapore acqueo, ad alta temperatura, permette di avere una sterilizzazione totale, ad alta azione virucida. L’uso invece dell’ozono riesce ad aumentare la presenza e produzione dell’ossigeno che permette l’eliminazione naturale dei batteri.