Trasporti, sanità e scuola sono i principali settori coinvolti nella mobilitazione indetta per domani, venerdì 13 dicembre, dai sindacati di base. Tuttavia, il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, con un’ordinanza, ha ridotto la durata dello sciopero a sole 4 ore. La decisione non è stata accolta positivamente dall’USB (Unione Sindacale di Base).
Per le ferrovie, la protesta sindacale potrebbe causare disagi alla circolazione di Frecce, Intercity e treni regionali di Trenitalia. Eventuali cancellazioni e ritardi si potrebbero verificare non solo durante l’orario dello sciopero, ma anche prima e dopo il termine previsto.
Trenitalia consiglia ai passeggeri di informarsi preventivamente sui servizi disponibili utilizzando l’App Trenitalia, la sezione Infomobilità del sito trenitalia.com , i canali social e web del Gruppo FS Italiane, il numero verde gratuito 800 89 20 21 , nonché le biglietterie, gli uffici assistenza delle stazioni ferroviarie, i distributori self-service e le agenzie di viaggio convenzionate.
Per quanto riguarda i trasporti urbani, a Roma la protesta interesserà la rete Atac e le linee periferiche gestite da operatori privati. Roma Servizi per la Mobilità ha comunicato che lo sciopero si concentrerà nella fascia oraria 9-13, garantendo i servizi minimi essenziali. Tuttavia, l’USB ha dichiarato che potrebbe non rispettare l’ordinanza ministeriale, mantenendo la proclamazione di uno sciopero di 24 ore. In tal caso, “non si possono escludere disagi per tutta la giornata”.
Anche il settore della scuola aderirà allo sciopero. In una nota, il sindacato USB ha spiegato che la mobilitazione del 13 dicembre, a ridosso della pausa natalizia, rappresenta un’occasione per fare un primo bilancio dell’anno scolastico in corso. USB denuncia come il sistema scolastico italiano sia “instradato su un binario che lascia poco spazio a cambiamenti e a un ripristino della sua funzione sociale progressiva”. Il sindacato sottolinea anche la necessità di migliorare i piani di apprendimento per gli studenti, garantire salari adeguati e tutelare i diritti di docenti e personale ATA, che ogni giorno portano avanti il ”malandato carrozzone della scuola pubblica statale”.