I dirigenti scolastici aderenti alla Rete territoriale di scopo “Lazio 10”, comprendente le scuole del Municipio Roma X e il Comune di Fiumicino, esprimono la loro forte preoccupazione per la ripresa delle lezioni in presenza prevista per il prossimo 14 settembre e chiedono di valutarne il differimento a dopo lo svolgimento del referendum costituzionale.
Gli istituti scolastici interessati del Comune di Fiumicino sono l’ I.I.S. Paolo Baffi, I.I.S. Leonardo da Vinci, I.C. Giovan Battista Grassi, I.C. Maccarese, I.C. Porto Romano e I.C. Lido del Faro.
Per questo i dirigenti scolastici hanno inviato una lettera indirizzata al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, all’Assessore regionale all’Istruzione Claudio Di Berardino e al direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio dott. Rocco Pinneri.
“Come dirigenti scolastici – si legge nella lettera – siamo da tempo impegnati in tutte le azioni di nostra competenza.
In particolare abbiamo provveduto all’acquisto di apparecchiature informatiche e a realizzare corsi di formazione del personale, al fine di garantire l’immediata ripresa della didattica a distanza in caso di nuovo lockdown, per realizzare forme integrate di didattica nel secondo ciclo di istruzione e, più in generale, per rafforzare le dotazioni e competenze digitali degli studenti; abbiamo quantificato le esigenze di arredi scolastici, lavori edilizi, spazi alternativi e organico necessario, effettuando le relative richieste rivolgendoci rispettivamente al Commissario straordinario, agli Enti locali competenti e all’Ufficio scolastico regionale, nonché partecipando a numerosi monitoraggi per l’aggiornamento costante delle esigenze; abbiamo partecipato a conferenze di servizio organizzate dalla Regione Lazio, Enti locali e Ufficio scolastico regionale, per approfondire letematiche della ripartenza; abbiamo acquistato materiale per la pulizia e l’igienizzazione dei locali e,pur spesso con organico insufficiente, abbiamo effettuato quelle pulizieapprofondite necessarie per la ripresa delle lezioni;abbiamo concordato gli scaglionamenti delle lezioni, in modo da evitare il più possibile assembramenti non solo nelle immediate adiacenze dei plessiscolastici di propria competenza, ma anche fra istituti viciniori;ci siamo occupati, in accordo con gli Enti locali, delle questioni riguardantiil distanziamento nelle aule scolastiche e nei refettori, concordando lenecessarie turnazioni;abbiamo affisso all’interno delle scuole apposita segnaletica conl’indicazione delle norme igieniche da rispettare e i percorsi che gli alunnidovranno seguire per entrare e uscire dalla scuola;abbiamo predisposto regolamenti e integrazioni dei Patti di corresponsabilità, adeguandoli alle norme impartite dall’autorità sanitaria;abbiamo collaborato con le ASL per la realizzazione dei test sierologici;in breve, abbiamo fatto tutto quello che rientra nelle nostre competenze eabbiamo collaborato con USR, Enti locali, ASL e Commissario straordinarioper meglio realizzare tutte le attività di rispettiva competenza.
Benché il lavoro sia stato incessante e molte cose si siano realizzate, vi sono tuttavia delle notevoli criticità derivanti da problematiche che, non dipendendo da noi, non siamo in grado di risolvere.
In particolare evidenziamo quanto segue: l’organico degli Istituti scolastici, benché sia stato parzialmente integrato, è ancora lontano dall’essere coperto a causa delle difficoltà connesse alle modalità di reclutamento del personale. Sono purtroppo numerose le cattedre vacanti e i posti di collaboratore scolastico da ricoprire. Per questi ultimi, occorre considerare che essendo cessata l’esternalizzazione dei servizi di pulizia dei locali scolastici, la presenza del personale interno che dovrà integralmente effettuarle è imprescindibile per assicurare la normale pulizia, tanto più quella particolarmente approfondita richiesta in questo periodo; i lavori edilizi sono in parte in via di realizzazione, così come gli accordi per la concessione di spazi didattici alternativi. Tuttavia è ormai certo, a una settimana dalla ripresa dalle lezioni, che non si riuscirà a concludere in tempo le opere necessarie; quanto agli arredi scolastici, non conosciamo ancora la data in cui le nostre esigenze potranno essere soddisfatte.
In questa situazione, è scontato che la ripresa delle lezioni alla data del 14 settembre non potrà che comportare: in tutte le scuole, non potendosi sempre garantire in classe il distanziamento previsto, sarà necessario tenere la mascherina sempre indossata, che soprattutto per gli alunni più piccoli rappresenta un problema oggettivo e causa di giusta preoccupazione per le famiglie; nel primo ciclo di istruzione, la limitazione dell’orario scolastico al tempo antimeridiano, spesso senza neanche poter assicurare la refezione a scuola; nel secondo ciclo di istruzione, oltre alla riduzione dell’orario, si dovrà ricorrere alla didattica a distanza non come integrazione a quella in presenza, ma come vera e propria sostituzione a quella ordinaria.
Vi invitiamo, pertanto, a valutare l’opportunità di differire la data della ripresa delle lezioni in presenza in una data immediatamente successiva allo svolgimento della consultazione referendaria. Ciò consentirebbe infatti di disporre di alcunigiorni di tempo prezioso, al fine di meglio preparare la ripresa e ridurre il disagiodelle famiglie, che al contrario di ciò che si potrebbe pensare sarebbe aggravatoda una ripresa in condizioni di criticità”.