Ormai è un coro di appelli per la messa in sicurezza dell’argine del fiume Arrone. C’è stato l’intervento del consigliere comunale Paola Meloni, che ha sottolineato come nel passato il fiume sia già esondato e ci sia una forte preoccupazione per le prossime previsioni di maltempo sottolineando che “dobbiamo scongiurare episodi come quelli tragici accaduti in Emilia Romagna”.

L’appello dell’assessore comunale all’Ambiente Stefano Costa che ha scritto alla Direzione Regionale Ambiente del Lazio e alla Protezione civile chiedendo, “urgente e improcrastinabile intervento di pulizia degli argini e del letto del fiume Arrone che, da sopralluoghi eseguiti e da segnalazioni pervenute dalla cittadinanza residente nella località di Maccarese, versa in situazioni preoccupanti e in caso di esondazione metterebbero a repentaglio la sicurezza pubblica”.

Fabio Zorzi, Ezio Di Genesio Pagliuca, Erica Antonelli e Paolo Calicchio, consiglieri comunali del Pd, hanno protocollato una mozione in cui esprimono “profonda preoccupazione per lo stato in cui versa tutto l’alveo del fiume Arrone, soprattutto nel tratto compreso tra la Parrocchia di San Giorgio e fino alla Moletta, dove si è verificata una crescita imponente di vegetazione, con arbusti e grandi fusti che compromettono in maniera molto seria il naturale deflusso dell’acqua bloccando lungo gli argini del fiume detriti e grossi blocchi di terra e quindi compromettendo in maniera molto pericolosa la tenuta idraulica del fiume stesso. Visto che l’ultimo intervento di messa in sicurezza risale a gennaio 2022, sollecitiamo la Direzione Regionale Lavori pubblici e Risorse idriche a intraprendere ogni efficace iniziativa affinché il fiume  Arrone venga messo in sicurezza”.

E al coro di preoccupazione si è unita anche la consigliera regionale del Pd Eleonora Mattia che ha presentato una interrogazione con risposta urgente al presidente del Consiglio regionale del Lazio Antonio Aurigemma. La Mattia, “visto che quello del fiume Arrone è un sito particolarmente sensibile anche per gli aspetti idrogeologici, essendo inserito principalmente in fasce di pericolosità idraulica A, con concreto rischio per i nuclei esistenti nelle prossimità del fiume e considerato che il fiume ha rotto gli argini, esondando in diverse occasioni, in particolare negli anni 1956, 1958, 1976, superando inoltre i livelli di allerta nel 2014 e nel 2020”, chiede un intervento urgente “volto a restituire il deflusso ottimale, così da evitare pericoli per la pubblica sicurezza e incolumità”.

E questa mattina, 28 settembre, il Comitato Cittadino 2.0 di Fregene con il suo presidente Pietro Valentini ha deciso di fare un sit-in di protesta proprio sull’argine del fiume per chiedere interventi di prevenzione, visto che “dopo la piena si potranno solo contare i danni”.