«È pacifico come osservato dal pm – continua il gip – che a Franceschini, come ad ogni altro soggetto al quale sia irrogata per il reato di violenza sessuale una misura meno grave, debba essere applicata la misura della custodia in carcere atteso che misure gradate non sono consentite dalla normativa vigente». Ciò, conclude il gip, non consente di escludere allo stato che vi siano esigenze cautelari legate al pericolo di reiterazione del reato o di inquinamento delle prove. Polemico contro la decisione l’avvocato Francesco Bergamini, che difende il ragazzo. «Questa vicenda presenta motivi di illegittimità costituzionale grandi quanto una casa – sostiene – il mio assistito è finito in carcere per una strumentalizzazione politica di questa storia. È un provvedimento che contrasteremo facendo ricorso al Riesame. Franceschini ha avuto la sfortuna di essere stato equiparato agli stupratori della Caffarella e ad altri episodi: ma basta leggere il capo di imputazione per capire che si tratta di un episodio differente». (Ilgiornale.it)
2009-03-19