Ieri anche Fregene è stata presa d’assalto dalle prime ore della mattina. Centinaia le famiglie che prima di andare in spiaggia hanno fatto una tappa nell’Oasi del Wwf di Macchiagrande per una lunga passeggiata nel bosco, la visita alla mostra “Dinosauri in Carne e Ossa”. Grandi riproduzioni di animali preistorici nascosti tra gli alberi, una gioia per i bambini.

Migliaia, invece, quelli che si sono diretti al mare ma senza assembramenti, gli spazi a disposizione erano così grandi che passeggini, biciclettine, skate, monopattini elettrici, intere famiglie, per tutto il giorno hanno potuto solcare avanti e indietro i 5 chilometri del lungomare, ciclabile e marciapiede, senza problemi.

Tutti aperti i ristoranti degli stabilimenti, almeno una trentina, ma all’ora di pranzo era impossibile trovare un posto senza prenotazione. Anche se i tavoli erano stati distribuiti su quasi tutta la spiaggia: sulla, sabbia, intorno alle piscine, quasi fino alla riva del mare. Tantissimi tavolini distanziati ben oltre i limiti del Covid con teli mobili messi a protezione, a seconda della direzione del vento. Quel vento proveniente del mare che sul lungomare trasportava dalle cucine a pieno regime odore inconfondibile e penetrante di pesce alla griglia e fritto.

Tutto esaurito al Villaggio dei Pescatori, qualcuno provava a lasciare l’auto al parcheggio per poi cercare a piedi un posto in uno dei tanti ristoranti aperti, fatica sprecata, non avrebbe rimediato neppure un panino.

Molti non sono proprio arrivati al mare, perché si sono diretti nelle seconde case dove rimarranno fino Pasqua inoltrata visto che le scuole sono chiuse come molte attività commerciali. La loro presenza si è notata, perché in molti giardini delle ville sono partiti i barbecue con musica, molti ben oltre i limiti di persone stabiliti dalle norme. Sono proprio questi i  casi da evitare perché è provato che i contagi in aumento sono proprio quelli derivanti dai cluster familiari. Ma come si fa a controllare?

Alle 18.00, al momento di chiudere i locali, in pochi avevano voglia di prendere la strada del ritorno a casa. Nonostante il vento freddo, tutti avevano ancora voglia di rimanere, consapevoli del fatto che sarà dura rimanere a casa nella capitale per tre lunghe settimane.

Oggi domenica, si attende la replica, anche se il tempo è più incerto, i locali sono tutti prenotati. Sarà più complicato gestire i flussi perché il cielo è velato e senza il sole è più difficile mangiare all’aperto e nel tardo pomeriggio è atteso un peggioramento del tempo.