Il ciclone Poppea si è fatto sentire, tra Fregene e Maccarese sono pochi gli stabilimenti che non hanno avuto danni. A chi è andata bene ha avuto “solo” la spiaggia allagata, ci vorranno giorni per risistemare tutto. Altri hanno avuto problemi più seri alle strutture, difficile quantificare i danni, ma si tratta di cifre imponenti se si sommano tutti gli stabilimenti.
Vediamo alcuni dei principali problemi che abbiamo saputo, una piccola parte di quelli accaduti. Al Rio danni alla piscina, le onde hanno scavato sotto il cemento e il pavimento si è abbassato inclinandosi nella parte più vicina al mare. Spezzate anche delle pedane intorno.
Stessa cosa al Delfino, il mare ha scavato sotto il gruppo di sinistra di cabine, la parte finale si è inclinata nonostante gli sforzi fatti per proteggere le strutture e gli scogli messi davanti.
Problemi al parcheggio dell’Ondina e del Manila, una tromba d’aria ha fatto crollare le coperture e poi si è diretta all’interno danneggiando anche delle finestre di alcune case. Sono crollate anche alcune piante, un oleandro in via Porto Maurizio e alcune tamerici sul lungomare.
Cabine scoperchiate al Sogno del Mare, spiaggia completamente allagata, danni a ombrelloni e lettini, ai giochi per bambini alcuni portati via dal mare, stessa cosa al vicino Ra.Lo.Ce.
Allagati tanti altri stabilimenti, chi con più chi con meno danni, all’Oasi il mare ha allagato spiaggia e ristorante, danneggiando frigoriferi e tanti altri oggetti. Tanta acqua anche al Toni, il mare ha superato la piscina.
All’Hang Loose Michelone è riuscito a salvare in extremis ieri sera la tettoia sulla riva, circondata dal mare, molte passerelle sono finite in acqua e la spiaggia è tutta da risistemare. All’Aeronuatica è crollata la torretta.
Fregene sud ha tenuto, ma la mareggiata ha fatto capire ai balneari che la barriera soffolta non può salvare le strutture. Le onde hanno scavalcato con facilità gli scogli emersi riversandosi con violenza sulla riva, se non ci fossero stati i massi lasciati dai gestori davanti all’arenile sarebbe finita molto male. “La barriera deve rimanere emersa – dicono in coro – se viene messa come da progetto un metro sotto il livello del mare sarà stato tutto inutile”.
Altra certezza, senza il proseguimento della barriera anche nella parte centrale di Fregene, gli stabilimenti avranno vita breve. Già ora la spiaggia è sparita, quando a fine settembre riprenderanno i avori per completare il tratto tra la Nave e l’Odina per chi viene dopo sanno mesi difficili. Bisogna fare in fretta, altrimenti il problema da Fregene sud si sarà solo spostato al centro con identico, drammatico copione.
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