Il 3 gennaio la Pro Loco di Fregene e Maccarese ha scritto al sindaco Esterino Montino una lettera in cui si chiedono spiegazioni per la prolungata chiusura della sede comunale (ormai da quasi un mese) per “erroneo distaccamento dell’utenza idrica”. Pubblichiamo la lettera.
“Caro Sindaco,
Ti devo sottoporre una questione che mi è stata rappresentata da molti soci della Pro Loco negli ultimi giorni e che mi sembra di indubbio rilievo. Qualche settimana fa è apparso sul portone (chiuso) dell’Ufficio comunale distaccato a Fregene un avviso, peraltro senza alcuna intestazione, con il quale si avvertivano “gli utenti” che ”per un erroneo distaccamento dell’utenza idrica” gli uffici sarebbero stati chiusi fino alla risoluzione del problema. A prescindere dalla motivazione molto ”particolare” per la chiusura di un ufficio pubblico, mi è stato riportato da questi soci che, in realtà, dietro questo avviso si nasconderebbe una più importante decisione del Comune intenzionato a chiudere definitivamente l’ufficio distaccato, lasciando una così ampia componente della popolazione comunale (oltre 10.000 persone tra Fregene e Maccarese) priva di un raccordo rapido e facilmente raggiungibile con il Comune.
Ci sembra, qualora ciò corrispondesse al vero, una decisione non condivisibile per molti motivi : lo stesso statuto del Comune credo che preveda che l’Ente, consapevole della estrema diversità naturale ed economica del proprio territorio, nonché delle evidenti distanze da percorrere, avrebbe provveduto a decentrare uffici e servizi per avvicinare al meglio le attività comunali alle esigenze delle varie località.
Inoltre, l’ampiezza della popolazione servita dall’ufficio in questione (che “copre” gli abitanti di Fregene e Maccarese) giustifica ampiamente la presenza di una sede territoriale che, anzi, dovrebbe vedere allargata la propria attività anche alla creazione di un punto di riferimento della Polizia locale per curare in modo più diretto la tutela del nostro territorio bisognoso di una costante cura del patrimonio ambientale (ad es. la pineta monumentale, l’erosione del mare, i continui guasti delle strade e degli acquedotti e fognature, la precaria illuminazione etc.) ed economico.
Siamo ben consci delle pressanti esigenze di un uso molto attento delle risorse pubbliche e, come tutti, siamo disponibili a fare la nostra parte: comprenderemmo, quindi, se il Comune si vedesse costretto a ridurre la presenza attiva dell’ufficio limitando, ad esempio, l’apertura dello stesso a tre giorni alla settimana ed ampliando l’offerta di servizio con una presenza della polizia locale. Sarebbe però difficilmente accettabile una decisione di chiusura della sede, equivalendo ad un ingiustificato segnale di distacco da un territorio di indubbio valore economico, turistico e culturale nella storia del nostro Comune.
In attesa di una Tua risposta, che spero fugherà queste illazioni, Ti invio i più cordiali saluti”.
Il presidente Giovanni Bandiera