Altro daino vittima su via della Veneziana a Fregene. Ed è andata bene al conducente dell’auto che è rimasto illeso, un uomo di Aranova, che ora deve buttare via la sua Lancia. E’ successo ieri sera intorno alle 22.00, il daino era nel campo di carote che si trova tra la strada e l’Oasi di Macchiagrande. A un certo punto ha attraversato in un punto in cui la rete è bassa ma mentre passava l’auto. Inevitabile l’urto, probabilmente è morto sul colpo, con le zampe anteriore impigliate nella rete di fronte.
Purtroppo non è la prima volta che ci si trova davanti a un simile scenario. A evidenziarlo c’è anche uno studio di Riccardo Di Giuseppe e Mauro Grano in cui viene riportato l’incremento del numero delle collisioni con autoveicoli, a testimonianza del continuo passaggio di daini tra i due settori che, peraltro, si verifica sempre in due punti della carreggiata.
“Ancora una volta a rimetterci è stato l’animale — dichiara Riccardo Di Giuseppe che è intervenuto sul posto – ma se al posto del veicolo ci fosse stato uno scooter, come è già successo, poteva morire anche un essere umano. È arrivato il momento di intervenire, per la sicurezza di tutti, animali e persone”.
“Le strade progettate in modo tradizionale – si legge nello studio di Di Giuseppe e Grano – infatti, oltre a rappresentare una barriera ecologica che impedisce il libero collegamento fra le popolazioni faunistiche residenti sui lati, non sono strutturate per impedire l’ingresso delle specie sulla carreggiata. Queste impediscono i movimenti delle specie e nello stesso tempo diventano causa diretta di morte degli individui.
Il problema è ancora più grave quando lo scontro avviene fra un autoveicolo e specie di grandi dimensioni. Questa constatazione dovrebbe suggerire opere di mitigazione e quindi azioni indirizzate a ridurre al minimo gli impatti negativi del tratto stradale. Per impedire l’accesso sul nastro stradale alla specie è auspicabile predisporre idonee barriere e recinzioni comprese quelle a maglie differenziate, soprattutto nei punti segnalati di attraversamento.
Inoltre la recinzione lungo via della Veneziana, oggi deteriorata e mancante in alcuni tratti andrebbe ripristinata. Se progettata e realizzata correttamente, in base alle specie target, una recinzione o barriera migliora la sicurezza stradale e, contemporaneamente, riduce la mortalità della fauna selvatica.
Considerando che al tempo stesso una recinzione aumenta la frammentazione degli habitat e l’effetto barriera, questo approccio si deve quindi integrare con il potenziamento delle opportunità di attraversamento sicuro della fauna.
Per aumentare la permeabilità dell’infrastruttura è fondamentale quindi allestire idonei passaggi come sottopassi o sovrappassi. Tali opere devono essere allestite in particolare nei tratti critici, dove è stata evidenziata una elevata incidentalità, in corrispondenza dei corridoi faunistici, dove la rete ecologica interseca una rete tecnologica.
È fondamentale inoltre la sensibilizzazione degli automobilisti su uno stile di guida consapevole, sui tratti stradali più frequentati dalla fauna selvatica (e quindi a maggior rischio di incidente), ed un uso più mirato della segnaletica, cartellonistica stradale e dei dissuasori di velocità”.