Sul viale in tanti vanno con la bici sullo spazio riservato invece solo ai pedoni. Un bel rischio, soprattutto per loro

Chi è senza peccato scagli la prima pietra. E’ sempre doveroso premetterlo, perché sono pochi, pochissimi, quelli capaci di resistere alle tentazioni. Anche chi scrive questo articolo qualche volta lo ha fatto: andare in bicicletta sui marciapiedi di viale Castellammare. Peccato veniale? Mica tanto, perché si mette a rischio ogni volta la propria e l’altrui incolumità. Addirittura? Addirittura.

Con una differenza sostanziale tra gli indisciplinati, quella di essere consapevoli di sbagliare o inconsapevoli. La categoria più pericolosa non solo tra i ciclisti, perché non c’è nessuno più irascibile di chi, stando nel torto, crede invece di avere ragione. Dio ci salvi da quest’ultimi, a prescindere.

Una lunga premessa utile per capire il fatto: i marciapiedi di viale Castellammare sono solo pedonali, le bici non possono passarci. Sarà anche stato un errore di chi ha progettato il rifacimento dei viali nel 2008, non si discute la grave mancanza, ma tant’è.

Invece una frotta di persone, ragazzini, adulti, donne, uomini, giovani, anziani, ci passano pedalando convinti di avere la precedenza. E addirittura scampanellano per far togliere di mezzo passeggini, carrozzine e altro rallenti la corsa della loro bici.

Non si tratta solo di non sapere ma di creare una situazione di pericolo a ogni incrocio. Perché pedalando sui marciapiedi si corre ogni volta il rischio di essere investiti dalle auto che dalle strade laterali escono o entrano su viale Castellammare.

Perché gli automobilisti non hanno la minima possibilità di vedere il ciclista, non c’è visibilità proprio perché non è una ciclabile ma un semplice marciapiede.

Qualche tempo fa abbiamo assistito a un incidente sotto la nostra redazione, in via Numana. Un’auto che usciva da quella via diretta verso viale Castellammare ha preso in pieno un ciclista, o meglio il ciclista ha preso in pieno l’auto.

L’uomo è caduto a terra, l’auto era praticamente ferma visto che arrivava in frenata all’incrocio e quando il ciclista si è rialzato ha cominciato a inveire contro l’automobilista: “Io sono su una ciclabile ho la precedenza, lei è un assassino”, gridava l’inconsapevole, quasi sfidando l’altro e avvicinandosi minacciosamente.

C’è voluto un bel po’ e un numeroso gruppo di persone per fargli capire che quello è solo un marciapiede e non una pista. Ferito leggermente, qualche sbucciatura ma niente di più, il cavaliere rampante è diventato accomodante, avendo anche capito che i danni all’auto li avrebbe dovuti pagare lui.

Alcuni, i consapevoli, peccando dicono: “Tanto se passa un’auto, e sono sul marciapiede con la bici, all’incrocio sento il rumore del motore e rallento. Sbagliato, sbagliatissimo. Oggi le auto ibride quando passano fanno meno rumore di una bicicletta che qualche vibrazione almeno la fa.

Insomma, su quel marciapiede in viale Castellammare non ci si deve andare a pedalare. E se proprio lo volete fare almeno fatelo entrando nella categoria dei consapevoli.

F. M.