Con avviso del 30 agosto la Capitaneria di Porto ha diffuso la presa d’atto di qualche giorno fa, peraltro confermata, del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste che ha recepito la proposta del Consorzio di tutela molluschi Roma (a suo tempo autorizzato dal citato Ministero), di effettuare un fermo “tecnico” a settembre delle specie vongole, cannolicchi, cuori.
A riguardo la Capitaneria di porto di Roma tiene a precisare che, come stabilito dal Decreto ministeriale del 22 dicembre, la gestione delle attività delle aree individuate per il prelievo e il rigetto, nonché del ripopolamento dei molluschi, ricade, in Italia, sotto le responsabilità dei Consorzi autorizzati dallo stesso MASAF, Ministero che è il titolare delle funzioni generali anche di indirizzo nel settore della pesca.
Le Capitanerie, nello specifico, effettuano controlli a terra e in mare, stabilendo anche i punti di sbarco con apposita e preventiva istruttoria. Il tutto alle dipendenze funzionali dello stesso Ministero e alla cui determinazioni, quindi, si deve necessariamente attenere.
Nel caso specifico del fermo tecnico la decisione di prevederlo non è quindi delle Capitanerie di Porto.
Invece giungono “rumours” su probabili proteste di imprese esercitanti la pesca del cannolicchio che, seppur non aderenti al Consorzio autorizzato, in base alle norme di settore vigenti, devono comunque attenersi alle indicazioni consortili sulla tutela della risorsa ittica, come il fermo tecnico.
Secondo indiscrezioni le possibili proteste pare non attengano al fermo della pesca del cannolicchio in se’, perché tutti i pescatori sanno che questa specie è troppo piccola in questo periodo per essere catturata e commercializzata , ma ad altre ragioni sulla gestione del comparto.
Ci si augura, dicono dalla Capitaneria , che sia il buon senso a prevalere e che soprattutto non si facciano speculazioni sui controlli e sull’obbligo, quindi, che l’Autorità marittima ha di adeguare le proprie azioni alle determinazioni ministeriali.
Ci sono altre strade percorribili anche per portare le diverse istanze del territorio alle Autorità chiamare a decidere. Il diritto di manifestare fa parte delle regole democratiche, deve essere svolto in modo lecito e pacifico per evitare speculazioni di ogni genere e soprattutto di accendere gli animi. Conseguenze queste che “non portano a nulla”.
Dicono infine dalla Capitaneria che l’Autorità marittima oltre a fare i controlli, offre altri importanti servizi ai pescatori, registrazione di arrivi e partenze, di sbarchi e imbarchi di personale, rilascio licenze, cura degli aspetti previdenziali, e ne conosce profondamente quindi i bisogni e soprattutto i sacrifici di un lavoro duro, ma dalle storiche tradizioni.
Tra l’altro la Capitaneria di Roma si è attivamente anche di recente adoperata per il dragaggio del porto canale di Fiumicino dove sono ormeggiati molti pescherecci e che avverrà ad ottobre, oltre ad essersi impegnata, in prospettiva, affinché venisse data un’adeguata sistemazione a tutti i pescatori della zona in una delle darsene del porto commerciale, come noto, in fase di costruzione più a nord.
Fonte: Capitaneria di Porto di Roma