Da Fregene lo stadio di Maccarese dista la bellezza di una pineta, lo splendore di una torre antica e strade di campagna prive di auto contornate da campi di carote e pannocchie nella splendida e soleggiata pace domenicale: quindici minuti in bicicletta in una giornata autunnale perfetta per ogni attività all’aria aperta.
Lo stadio del Maccarese profuma di tante cose belle: la passione sportiva, le tradizioni di una comunità, l’affetto di amici e parenti dei giocatori, l’entusiasmo di una squadra che potrebbe affacciarsi ai piani alti della classifica del Campionato di Eccellenza girone A nell’odierna sfida contro la corazzata S.S.A. Rieti: una squadra che può contare su un bacino di 50mila abitanti contro i 6mila della piccola Maccarese.
Soli 5 euro per godere del vero calcio dal vivo, sentire “stunf” a bordo campo al calcio del pallone, qualche parolaccia, i duri contrasti di una categoria nella quale nulla si regala all’avversario e stupirsi da subito per la capacità di corsa e di organizzazione delle due squadre.
Il W3 Maccarese parte bene, capace di una maggiore disciplina tattica con un 4-4-1-1 al servizio del goleador Damiani. A tratti arrembanti, i ragazzi bianco-neri, oggi in tenuta gialla, sviluppano gran gioco sulla fascia sinistra dove le incursioni di Fe creano scompiglio nella retroguardia celeste-amaranto; ma non riescono a sfondare, complice anche un arbitro apparso non al livello dei ventidue in campo.
I reatini si affidano ai singoli con ottime prestazioni del centrale difensivo Scipioni e di Giovannini, esterno sinistro navigato, dotato di grinta e capacità tecnica. Forse quando il Maccarese sta esprimendo il suo miglior momento, con svariate occasione e una traversa piena con gran tiro dalla distanza, arriva invece il vantaggio del Rieti con l’autogoal di Andriani, sfortunato nel tentativo di anticipare in extremis l’attaccante avversario all’altezza del secondo palo su un cross radente arrivato dalla sinistra che aveva fatto fuori l’intera difesa.
La doccia fredda si sente, per qualche minuto i ragazzi bianco-neri paiono meno fluidi nello sviluppare il proprio gioco: il primo tempo si chiude con una nuova occasione per il Rieti con una punizione a giro del solito Giovannini che si chiude di poco a lato.
Mister Colantoni rimescola le carte nell’intervallo: sposta sulla linea dei centrocampisti Catese, fin qui poco incisivo, schierato dietra la punta, inserisce Ferrari da esterno destro di attacco sulla destra e indietreggia Andriani sulla linea dei difensori, schierando un vero e proprio 4-3-3 con Di Giovanni largo sulla sinistra ma con grande libertà di movimento. Ed è proprio lui decisivo per il pareggio dei giocatori di casa, liberandosi in area sulla destra quasi all’altezza della linea di fondo e calciando forte al centro per causare il puntuale autogoal della squadra ospite.
Tanti ammoniti – troppi, signor arbitro! – da entrambe le parti in una partita tirata ma corretta e l’espulsione – sempre per proteste – del Mister di casa fanno da prologo al meritato vantaggio del W3 Maccarese: azione in percussione sulla destra e palla che finisce a centro area a Fe che insacca sotto la traversa coronando una prestazione da migliore in campo.
Tanti cambi, con il S.S.A. Rieti che cerca il pareggio con foga pari alla confusione nella fase offensiva, mentre il Maccarese si difende e riparte con ordine: una sola occasione vera per il Rieti con un tiro potente del subentrato Monaco dalla sinistra dell’area di rigore sventato da una gran parata del giovanissimo Iurgens.
Il Maccarese prevale per l’organizzazione complessiva di squadra in cui spiccano la coriacea generosità di settepolmoni-Madeddu, gli appoggi precisi di Catese e in avanti il gran lavoro del combattivo Damiani, impegnato per oltre 90 minuti in una sfida nella sfida con l’ottimo Scipioni: sfida vinta dal centrattacco di casa che a pochi minuti dalla fine, con il Rieti ridotto in nove giocatori a causa di un’espulsione e un infortunio a sostituzioni ultimate, sigla il goal della tranquillità.
Il tiro sferrato dalla destra dell’area di rigore si insacca lentamente ma inesorabilmente sul secondo palo, coronando la leadership solitaria di Damiani nella classifica capocannonieri del girone con dieci goal in otto partite.
Bella partita, davvero spumeggiante per i tanti spettatori presenti, con la piacevole sorpresa di vedere tante donne sugli spalti. Noi ci siamo proprio divertiti; resta il tempo per un pranzetto al borgo e il piacevolissimo ritorno in bici.
Il W3 Maccarese arriva in vetta a pari punti con Pomezia e Campus Eur 1960, complici il pareggio casalingo dei primi e la sconfitta a Valmontone dei secondi. Domenica prossima si va a Ladispoli, con l’imperativo di non abbassare la guardia; poi il 1 novembre alle 11.00 lo scontro al vertice in casa contro il Campus Eur 1960. Bravissimi, ragazzi! Alla prossima…
Marco Lepre